SEI GENERAZIONI DI ORGANARI

CHI SIAMO

La nostra Casa, una delle più antiche fabbriche d’organi d’Europa è attiva dal 1829 e membro della ISO (International Society of Organbuilders).

Nei nostri laboratori l’arte organaria si tramanda di padre in figlio, da sei generazioni la Famiglia Mascioni costruisce organi e da 40 anni restaura organi storici.

Da anni si occupa della manutenzione degli organi della Basilica di San Pietro in Vaticano e degli organi del Duomo di Firenze; ha inoltre ottenuto di recente l’incarico formale per la ricostruzione dell’organo per la Basilica del Santuario di Fatima in Portogallo.

Sono quasi 1200 gli organi costruiti sinora; tra le principali realizzazioni:

– Pontificio di Musica Sacra in Roma
– Sala Nervi in Vaticano
– Abbazie di Montecassino, S.Martino delle Scale e Subiaco
– Santuari di Pompei, Loreto e Fatima (nel 2016)
– Duomo di Milano, Firenze, Pisa, Brescia, Cremona, Parma, Cosenza, Agrigento, Ravenna, Catania
– Basilica del Santo a Padova e Basilica di S.Francesco ad Assisi
– Collegio Nord Americano in Roma
– Cattedrali di Tokyo, Lugano e Santiago de Compostela
– Chiesa di S.Maria Maggiore a Trento
– Conservatorio di Padova

SEI GENERAZIONI

La storia della “fabbrica d’organi Mascioni” è strettamente legata al lavoro ed alla vita dell’omonima famiglia che di padre in figlio si tramanda l’amore per questa attività.

Dopo la soppressione napoleonica degli ordini religiosi (1803), due fratelli, Padre Pasquale e Giuseppe Mascioni, Conventuali, tornano nella loro patria, Cuvio, in Valcuvia. Entusiasti e conoscitori della musica, consigliano ad un loro giovane nipote, Giacomo, di dedicarsi all’arte organaria.

Questi, dopo un periodo di formazione musicale a Varese e di apprendistato presso gli organari Chiesa, apre a Comacchio di Cuvio la “Fabbrica d’organi Mascioni”.

È l’anno 1829.

L’attività in questi primi anni si svolge nelle zone limitrofe raggiungendo le valli del vicino Canton Ticino, in Svizzera. Ben presto Giacomo è aiutato nell’arte da tre figli: Bernardo, Gaspare, Anacleto. Con essi costruisce strumenti anche notevoli secondo lo stile lombardo dell’epoca: somieri “a vento”, trasmissioni meccaniche spesso complesse.

Nel 1883 il nipote di Giacomo, Vincenzo, figlio dodicenne di Bernardo, inizia il tirocinio in fabbrica; alla morte prematura del padre e degli zii Vincenzo assume la direzione della fabbrica sviluppandone l’attività, cogliendo le esigenze dell’epoca e dominandole con la sua solida personalità artistica. Sotto la sua guida, con l’aiuto dei figli maschi: Giacomo, Ernesto, Giovanni, Angelo, Vincenzo, Tullio e dei collaboratori assunti tra la gente locale, spesso anche essi presenti di padre in figlio, la Ditta cresce d’importanza raggiungendo livelli tecnici d’avanguardia e notorietà mondiale.

Dagli anni ’70, in sintonia con i tempi, si è tornati all’uso delle trasmissioni meccaniche e ad un nuovo modo di “architettare” il suono e le strutture.

Attualmente la ditta è condotta dai figli di Ernesto: Eugenio, Enrico, Mario e da nipoti Andrea e Giorgio.

Da sei generazioni i Mascioni continuano una tradizione familiare che li ha portati, in un secolo e mezzo di attività, alla costruzione di più di mille organi e negli ultimi decenni ad un’intensa opera di restauro di strumenti antichi.

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